E’ difficile essere figlio d’arte, per tutta una serie di motivi. Il confronto scatta spontaneo, anche se non si vuole. Lo sa bene Andrea Coghe detto Tempesta, figlio di Massimo Coghe, detto Massimino. Sono tre i palii vinti da Massimino (1988 Nicchio, 1994 Pantera, 1999 Chiocciola), uno per il momento per quanto riguarda Tempesta (straordinario 2018 Tartuca).
“Soprattutto all’inizio la convivenza è stata dura – ammette Andrea Coghe -, poi da quando siamo tornati insieme, dopo che avevamo separato le scuderie, fila tutto liscio. Ora è perfetto, forse perchè ha visto la mia maturazione e mi lascia più tranquillo”.
“Se vincere ai miei tempi era più difficile? Eravamo più accaniti, più avversari veri – dice Massimino – ora sono più amici, ma probabilmente è anche un bene alla fine”. La dote migliore di Andrea? “La lucidità, solo per citarne una, ne ha anche altre”.
Che cosa Andrea vorrebbe rubare al babbo? “Tutto quel bagaglio di esperienza che lui ha acquisito soprattutto quando era ragazzino in Sardegna, che montava quando era veramente bambino, quello a me è mancato. Sono doti che quando monti a cavallo in quel modo da piccolo, diventano tue senza nemmeno doverle affinare e fanno parte di te. Quelle mi piacerebbe averle”.
