Siena, ai "Ragazzi del '53" la medaglia di civica riconoscenza per l'impegno sociale. "Un premio dedicato agli amici che non ci sono più"

In occasione del Premio Mangia d'Oro 2023, il sindaco Nicoletta Fabio consegnerà la Medaglia di civica riconoscenza per il loro impegno sociale alla compagnia dei "Ragazzi del '53", ospiti ieri sera a Piazza con Vista

Di Redazione | 14 Agosto 2023 alle 15:00

Quella dei “Ragazzi del ’53” è un’avventura nata nel 1983 dalla volontà di alcuni giovani adulti di 30 anni che entravano, secondo l’anagrafe, nell’età della maturità e che al contempo però avevano voglia di creare un mondo dove rimanere ragazzi.

Un posto dove star bene in compagnia, tra amici, sempre pronti alla battuta, allo scherzo, ma altrettanto pronti alla solidarietà e alla voglia di fare qualcosa insieme. E così sono nate tante iniziative di beneficenza, prima fra tutte l’operetta, che di finalità benefiche ne ha ben due: la prima quella di raccogliere fondi a fin di bene e la seconda quella di far divertire, divertendosi.
“Noi, Ragazzi del ’53, abbiamo una visione della vita diversa da quella che purtroppo vedo nelle nuove generazioni: lo stare insieme per noi è una condizione importantissima. Noi ci divertiamo, ridiamo, giochiamo fra noi Questo modo nostro di stare insieme coinvolge anche il pubblico, perché il pubblico che ci guarda capise e apprezza questo nostro modo di stare insieme”.
Una lunga e carriera che domani, 15 agosto, otterrà il dovuto riconoscimento con la consegna della Medaglia di civica riconoscenza per il loro impegno in ambito sociale, direttamente dal Sindaco Nicoletta Fabio in concomitanza con il Premio Mangia d’Oro 2023.

“Un riconoscimento per tutto quello che abbiamo fatto, in vent’anni di attività teatrale. tanta soddisfazione soprattutto vedere quel teatro pieno durante lo spettacolo del sabato pomeriggio, quando il pubblico era così presente e ci chiedeva quando l’avremmo rifatta”. Per i 70 anni di età dei fondatori, la compagnia tornerà a teatro, ai Rinnovati: un sogno che diventa realtà.
“Questo era il nostro più grande desiderio. Noi abbiamo proprio “chiuso” il Teatro dei Rinnovati con l’Operetta dei 50 anni, perché poi ha dovuto provvedere agli interventi di restauro. E il nostro desiderio era tornarci e finalmente ci torniamo”.

“E vogliamo – conclude il terzo fondatore della compagnia con gli occhi lucidi – dedicare questa nostra Operetta dei 70 a questi nostri amici che non ci sono più”.

 

 



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