Massimo rispetto dell’indagato durante il processo e massima certezza della pena se si arriva a condanna. Tempi più ristretti nei gradi di giudizio anche attraverso l’implementazione dei magistrati. Questi i capisaldi del disegno di legge in materia di giustizia recentemente approvato in consiglio dei ministri secondo i vertici locali di Fratelli d’Italia. Un riforma targata ministro Nordio che secondo il partito di Giorgia Meloni è destinata a diventare una rivoluzione gentile ma ferma.
“Rileviamo – ha spiegato ai microfoni di Siena Tv il deputato Fdi Francesco Michelotti – come la pena è subire il processo, stare sui giornali, essere esposti mediaticamente a situazioni che poi spesso arrivano ad assoluzione, la quale non restituisce una dignità reputazionale a chi subisce un processo. Si tratta di aumentare le tutele gli indagati, e dare la certezza che un condannato sconti la pena irrogata dal tribunale”.
Tra i temi più dibattuti della riforma c’è l’abolizione dell’abuso di ufficio che Fratelli d’Italia spiega in numeri e nell’intento di snellire la capacità d’indagine. “Se faccio una indagine ampia – sottolinea l’avvocato Manfredi Biotti coordinatore per Poggibonsi di Fdi – impiego tempo e risorse, e ottengo, lo dicono i numeri, in un’annualità in 200 sedi giudiziarie circa 21 procedimenti effettivamente che vanno a dibattimento, vuol dire impiegare risorse senza conseguire un risultato, lo scopo dell’abrogazione è questo”.