Si sarebbero dovute aprire oggi le porte del Palasport di Viale Sclavo con l’inizio della fase di preparazione della Emma Villas Volley che quest’anno è tornata in serie A2 dopo la retrocessione dalla SuperLega subita la scorsa stagione. Proprio il 21 agosto era la data segnata in rosso per la società biancoblu già da inizio giugno per il consueto raduno e l’abituale media day in cui si presentava tutta la rosa che avrebbe portato in alto il nome del volley senese in tutta Italia. Invece, il PalaEstra resta chiuso e rischia di dover restare chiuso per diverso tempo, se la Commissione provinciale sicurezza e vigilanza non dovesse trovare una ragione valida, attraverso un documento integrativo, che motivi la deroga che il Comune e il sindaco Nicoletta Fabio possono concedere sull’agibilità del Palasport. Una deroga a vista, massimo fino a maggio 2024, quando le attività sportive si saranno concluse e quindi a quel punto poter iniziare con i lavori previsti nel progetto esecutivo stimati in quasi 1 milione e 200 mila euro.
La situazione è delicata e il fiato resta sospeso, soprattutto per la Emma Villas Volley che non avrebbe nessun piano B qualora il PalaEstra non sia accessibile per i prossimi mesi, l’unica altra soluzione infatti sarebbe estrema: cioè l’addio al campionato di A2. Gestione meno difficile per la Mens Sana Basketball la cui serie C potrebbe giocare al Pala Corsoni del CUS, ma complicato invece per le squadre del settore giovanile, così come per tutte quelle attività svolte all’interno del palazzetto da parte della Polisportiva.
L’incontro di venerdì scorso (18 agosto), secondo alcune voci di corridoio, sembra comunque aver rassicurato un po’ gli animi, l’inaspettato rinvio della decisione e della riunione definitiva è stato comunque il segnale di apertura di uno spiraglio.
Seppur la strada per il tanto atteso esito positivo alla deroga sia ancora in salita, le ipotesi, per trovare una soluzione e permettere di far svolgere i campionati 2023/24 alle società coinvolte, potrebbero essere state individuate. La prima clausola sarebbe una riduzione della capienza dell’impianto, quindi un afflusso di persone più che ridotto rispetto alla massima portata del palazzetto. Mentre la seconda potrebbe riguardare l‘esigenza di rimuovere il tabellone dei punti ancorato sul tetto, un peso notevole che grava proprio sul corpo di un impianto a cui serve un miglioramento del comportamento statico della copertura metallica.
Un’attesa snervante quindi per le società sportive che hanno come casa il PalaEstra, ma che a questo punto ha le ore contate verso un esito che segnerà in qualche modo il mondo dello sport senese.