Momento difficile per la San Giobbe Chiusi, che con la sconfitta con Omegna ha registrato per la prima volta due gare senza punti consecutive. Dal rientro in campo tre gare disputate, una vittorie e appunto le due sconfitte con i piemontesi e con Rimini in trasferta. Altre quattro le gare per portare a termine la regular season, di cui tre da disputare al PalaCoopersport. La prima di questa serie molto ravvicinata con la San Bernardo Alba, squadra in forma che arrivare da una importante vittoria in trasferta ad Empoli.
“Alba è una squadra che mi sorprende sia nella posizione attuale – le parole di Coach Bassi in conferenza stampa. Il loro allenatore è al di sopra di ogni sospetto per qualità e competenza, il gruppo storico è un gruppo che gioca insieme da tanti anni. In più hanno questo mix tra giocatori esperti e giovani molto interessanti. E’ una squadra che se corre, salta e la mette sul piano dell’energia è pericolosissima, quindi dovremo cercare di pareggiare il loro atletismo e la loro fisicità, mettendo la partita sui nostri binari sul muovere la palla, sul giocare in post basso e cercare di limitare le loro iniziative in attacco. Hanno tantissimi tiratori da tre, specialmente i lunghi e questo può essere un fattore per gli esterni che saranno facilitati nelle penetrazioni”.
Ormai tutti rientrati dopo lo stop per il Covid, ma per Carenza ancora non è finito il percorso per il rientro in gruppo, date le solite noie alla caviglia. “Per Giovanni forse più probabile sabato rispetto a domani, sinceramente. Senza voler fare pretattica, perché in questo momento c’è poca pretattica da fare – spiega il Coach. Quello che ho visto nell’ultimo allenamento non mi ha convinto. A livello fisico, ovviamente. Il giocatore ci manca moltissimo”.
Facendo un passo indietro e tornando alla sconfitta con Omegna, possiamo parlare di una partita condizionata da un approccio non ottimo, da alcuni paragonata alla primissima uscita con Livorno. “In genere è una delle nostre forze approcciare bene le partite, probabilmente la hanno approcciata meglio loro piuttosto che male noi – commenta il capo allenatore di Chiusi. Hanno preso subito fiducia, poi diventa dura inseguire una squadra del livello di Omegna. Bisognava essere un po’ più compatti a inizio partita, ma il piano era gestire il più possibile le energie nel primo tempo usando la zona, loro la hanno attaccata molto bene al contrario di Oleggio e Rimini, siamo dovuti passare presto a uomo e abbiamo sprecato delle energie che speravamo di risparmiare. Nel secondo tempo abbiamo avuto grandissimo cuore e tanto coraggio, facendo però scelte poco lucide dovute alla stanchezza dovute anche a minutaggio eccessivi per certi giocatori per questo momento, ribadendo per l’ennesima volta che siamo una squadra orgogliosa ma che in questo momento il cuore ci dice vai mentre le gambe non ce lo permettono. Anche con Livorno all’andata la approcciammo male, ci fu un tentativo di rimonta però questa è una sconfitta che è nata dagli aspetti fisici della partita. Noi sui contatti siamo andati sempre indietro, a rimbalzo ci hanno spazzato via e le palle vaganti raramente siamo riusciti a prenderle. Queste erano le chiavi che avevo detto in fase di presentazione del match. Con Livorno fu diversa perché trovarono una giornata pazzesca al tiro e noi nonostante questo cercammo di stare in partita”.
“Io temo che, salvo qualche giocatore, la condizione ottimale non la rivedremo più. Dopo tre partite e quindici giorni che sono tornato in palestra con i ragazzi, ho un po’ questo timore. Potremo recuperare qualcuno al sessanta, forse all’ottanta per cento, ma tornare tutti al massimo non credo sarà possibile. Ci conviveremo e colmeremo quello che manca sotto altri punti di vista. Non so se conviene spremerci per cercare di difendere il primo posto, oppure se conviene arrivare quarti o quinti, ma con la condizione migliore possibile ai playoff. Poi è chiaro, che quando giochi vuoi vincere. Penso siamo stati bravi a competere in queste partite, a gestire lo sforzo, specialmente nelle prime due. Un passo alla volta, con la fortuna che con i ragazzi c’è un ottimo rapporto e sono i primi ad essere orgogliosi. Io, da allenatore, dico che sarebbe importante difendere i primi due posti, poi però oggettivamente qualcuno è veramente molto stanco, quindi occorre avere una visione ad ampio spettro. Sto cercando il giusto mix tra gestire i giocatori e provare ad essere lo stesso competitivi. La seconda delle due mi viene facile perché ogni ragazzo mette un orgoglio incredibile e un cuore enorme in ogni partita. Non devo neanche tenerli a freno, spesso anche oltre i loro limiti. Devo essere molto bravo io, ma questo lo sapremo al termine della stagione – conclude Bassi. Se vinci recuperi presto le energie e più facilmente, per alcuni ha dato un minutaggio eccessivo, da questo punto di vista ho sicuramente fatto un errore”.