Il triathlon, multidisciplina oramai nota ad ogni livello, è uno sport praticabile da tutti, almeno finché le distanze rimangono su valori “umani”. Ben diverso quando si va su distanze lunghe, come ad esempio l’Ironman. Nuotare 3.8 km, pedalare per 180 km e correre una maratona (42 km) tutto di fila non è propriamente per tutti, anzi probabilmente è una scelta accessibile a pochi. A qualcuno, però, non basta nemmeno questo. Vuoi mettere nuotare (col buio) alle 5 di mattina nel lago Gallo, a 1800 m di quota (con l’acqua non oltre 15°C)? E poi non vuoi farti un po’ di passi alpini come Forcola, Bernina e Stelvio con una capatina in Svizzera? A quel punto la maratona non può che svolgersi tra valli e pendii e giungere lassù, sopra Livigno, a Carosello 3000. Questo è Icon Extreme Triathlon, ed in questa settima edizione, tra i 251 partenti da 60 paesi, davanti al fuoco acceso dall’organizzazione in zona cambio, potevamo trovare anche Pierantonio Daniele, triathleta senese in forze al Valdimerse Triathlon. Accompagnato dal fidatissimo compagno di allenamenti Fulvio Mancuso nei panni di “support” (obbligatorio), Piero ha tagliato il traguardo in 16h20’, 22° assoluto e primo della sua categoria, in una gara con molti ritiri nonostante una distanza nel nuoto accorciata per motivi di sicurezza ed un meteo giornaliero decisamente favorevole.
“Non la definirei proprio una gara quanto un viaggio dentro se stessi, – ha commentato Piero – un evento in cui si concentrano una quantità di passione e determinazione che è molto difficile da trovare nel mondo di oggi. La soddisfazione è massima quando ci si arrampica letteralmente insieme al proprio “support” su per gli ultimi 500 mt di pista illuminati da fiaccole e ci si sente dire <oggi sei un’icona>”.
Una bella soddisfazione per il 56 enne atleta senese che non si ferma qui ma dà appuntamento alla triplice il 3 dicembre per Patagonman, nella Patagonia Cilena…il triathlon “at the end of the word”.