“Ogni sera sento i miei nonni e li saluto come se fosse l’ultima volta, perchè loro vivono in una città militare e sanno che in ogni momento potrebbero essere bombardati. Mio padre è in guerra, a Kiev, e a lui chiedo di farsi sentire quando può per dirmi che è ancora vivo”.
Questa la drammatica testimonianza portata da Viktoriya Lishchynska, una ragazza ucraina che lavora e vive stabilmente a Siena, ieri sera in studio a Siena Tv, ospite di “In diretta”. I familiari di Viktoriya sono tutti in Ucraina: quelli da parte della mamma vivono a ovest, più vicino alla Polonia e sono meno a rischio, anche se la preoccupazione ovviamente c’è. Quelli paterni invece sono in uno dei punti nevralgici della guerra.
Una delle tante testimonianze di vite che sono state improvvisamente sconvolte e in qualche caso distrutte dal conflitto che è scoppiato tra Russia e Ucraina. Racconti e immagini che vediamo giornalmente di donne e bambini che fuggono dalla loro terra, uomini costretti a restare per difenderla.
“Sono immagini che fanno tanto male – ha aggiunto Viktoriya –. I bambini in questo momento non hanno il diritto di essere bambini, perchè da un giorno all’altro non possono più andare a scuola, non possono giocare, non possono vedere i loro amici, non possono sorridere. Ho una cuginetta che è arrivata qui a casa nostra scappando con la mamma e il fratellino, e anche se qui sono al sicuro vedo i loro occhi dispersi, occhi di incertezza. Ed è molto brutto”.