Giustizia paliesca tra sanzioni e riforma del regolamento: dialogo con Renato Romei e Roberto Morrocchi

Di Akaueb | 29 Settembre 2025 alle 15:53

Settimana di fuoco per il mondo del Palio: da un lato sono arrivate le sanzioni legate alle carriere 2024; dall’altro ha preso ufficialmente il via la Commissione per la revisione del regolamento. Ne abbiamo parlato con Renato Romei, contradaiolo ed ex dirigente, e Roberto Morrocchi, senese di lungo corso e voce autorevole del dibattito cittadino.

Le sanzioni 2024 e il “clima” che cambia

Tra i provvedimenti: deplorazioni e censure a più contrade, ammonizioni a fantini di punta, due palii di squalifica per Federico Guglielmi e uno per Dino Pes. Un quadro che ha acceso il confronto interno alla città.

«Nei miei ricordi non c’è mai stato un momento in cui tutti fossero d’accordo sulle sanzioni. Anche stavolta si vedono cose difficili da condividere» (Renato Romei).

Il caso più discusso riguarda l’Agosto vinto dalla Lupa con Dino Pes. Per Romei, il palio di squalifica al fantino «non è giusto» e apre il tema delle “misure” adottate in passato in situazioni analoghe. Pes ha commentato con pragmatismo:

«Se me l’avessero detto prima del Palio, ci avrei messo la firma. Non penso di aver fatto cose tanto gravi, ma lo mettiamo nel conto e andiamo avanti» (Dino Pes).

Morrocchi allarga lo sguardo: più delle sanzioni in sé, lo preoccupa l’atmosfera generale.

«Mi dispiace dirlo, ma è il clima del Palio che sta cambiando. Ero abituato a un Palio diverso: fogate, rinserrate, mossa “di annuoia”, avversarie. Oggi sembra non ci si possa muovere» (Roberto Morrocchi).

Mossa, rivalità e ruolo del Mossiere

Fra i punti caldi, l’interpretazione della mossa e il peso delle relazioni di Mossiere e Ispettori di pista. Guglielmi ha espresso amarezza e rivendicato la logica “difensiva” della rivalità:

«Tornassi indietro rifarei tutto: si trattava di onorare il giubbetto di una contrada accanto alla rivale. La relazione dei Mossieri mi è sembrata severa: in basso non richiamavano, con me sì anche quando non c’era motivo» (Federico Guglielmi).

«Bisogna decidere: si vuole fare Palio o una corsa spettacolare per chi la guarda da fuori?» (Renato Romei).

Romei insiste anche sul diritto di un barbero aggredito all’allineamento a “trovarsi un posto” senza incorrere automaticamente in un’ammonizione. Un equilibrio sottile tra tutela della regolarità e riconoscimento della rivalità, che per Morrocchi «non può essere sterilizzata».

La Commissione che riscrive le regole

È stata nominata la nuova Commissione per la revisione del regolamento. Ne fanno parte i tre priori indicati dal Magistrato delle Contrade — Alberto Benocci (Valdimontone), Davide Losi (Nicchio), Massimo Bianchi (Torre) — e i consiglieri comunali Marco Ballini e Francesco Mastro Martino per la maggioranza, Gabriele Apicinni e Fabio Pacciani per la minoranza. Completano il quadro la sindaca Nicoletta Fabio, il segretario generale Giulio Nardi e il presidente del Comitato Amici del Palio Emiliano Muzzi.

Dai primi indirizzi emerge una linea di lavoro precisa: non ingabbiare la Festa con norme troppo strette, ma intervenire con sensibilità sui nodi veri, a partire dalla mossa e dal capitolo sanzioni.

«Ci vorranno elasticità e sensibilità: più definisci, più rischi di ingabbiare» (uno dei consiglieri comunali).

«Le priorità? Rivedere la parte della mossa, poi costruiremo insieme la scaletta» (altro componente della Commissione).

Romei apprezza la presenza di figure esperte, ma chiede un tassello in più:

«Almeno un Capitano dovrebbe esserci: priore e capitano vivono il Palio da angolature diverse» (Renato Romei).

«Concordo: chi porta la responsabilità operativa in Piazza ha una percezione diversa e necessaria» (Roberto Morrocchi).

Responsabilità oggettiva, tempi e cumuli

Tra le questioni da chiarire, la responsabilità oggettiva delle contrade e i tempi dei procedimenti, con il rischio di cumuli che incidono sulle estrazioni e sulla composizione delle dieci al canape.

«La responsabilità oggettiva va delineata con parametri chiari. Così com’è rischia di diventare un ombrello per tutto» (Renato Romei).

«Attenzione anche ai tempi e agli effetti a catena: si sommano le cose e si altera l’equilibrio delle carriere successive» (Roberto Morrocchi).

Tradizione, rivalità e misura

Il cuore della discussione resta la natura profonda della Festa. Rivalità, astuzie di Piazza, difesa e contrasti sono parte del DNA, ma vanno governati con regole leggibili.

«Se sono di rincorsa e la mia avversaria è messa benissimo per partire, al mio fantino posso dire: si va il giorno dopo. È il Palio, non un’esibizione» (Renato Romei).

«La rivalità è il sale del Palio. Non si può pensare di penalizzare perfino i canti. Recuperiamo la filosofia che abbiamo conosciuto» (Roberto Morrocchi).

La chiusura

La Commissione ha un compito delicatissimo: scrivere regole certe senza snaturare. Il messaggio dei nostri interlocutori è netto e condiviso: preservare l’autenticità del Palio — con le sue rivalità, la sua mossa, la sua misura — e al tempo stesso garantire equità e coerenza nelle decisioni. Perché, come ricorda Romei,

«Il Palio è Palio: cambiare per chiarire, non per cambiare la sua natura».



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